Comunicato Stampa / Precisazione di Arpa sul Tevere nella zona di Umbertide

In riferimento alle notizie apparse recentemente a mezzo stampa riguardo presunti inquinanti sul fiume Tevere che causano problemi di torbidità, schiume e cattivi odori presso il campo di gara nel comune di Umbertide, Arpa Umbria ritiene opportuno fare delle precisazioni.

 

Malgrado l’Agenzia abbia sempre riferito, sia in occasione di incontri pubblici che con relazioni tecniche, sulle cause di tale fenomeno, regolarmente tutti gli anni varie associazioni imputano le condizioni di questo tratto fluviale alla presenza di scarichi illegittimi sui quali sia Arpa che altri organi di vigilanza non opererebbero i dovuti controlli.

 

È doveroso innanzitutto precisare che il campo gara è caratterizzato da condizioni piuttosto particolari, in quanto sorge immediatamente a monte di uno sbarramento artificiale per la produzione di energia elettrica. In questo tratto, il livello del Tevere è innalzato artificialmente, la corrente è minima e, durante i mesi estivi, l’acqua diventa particolarmente torbida.

 

Nel 2010 Arpa Umbria ha svolto uno studio che aveva l’obiettivo di verificare eventuali correlazioni tra gli elevati valori di torbidità e la presenza di sostanze inquinanti. Secondo tale studio, la torbidità delle acque registrata dalla stazione fissa di Umbertide (che si trova proprio all’interno del campo gara) sembra indipendente da quanto rilevato appena 2.30 km a monte, all’inizio del campo gara. Pertanto, i problemi di torbidità sono locali e vanno ricercati nelle condizioni idrauliche del fiume; in quell’area, caratterizzata da una ridottissima velocità del flusso d’acqua, il fiume perde energia e tende a sedimentare particelle a granulometria fine che, in condizioni normali, sarebbero trasportate a valle. In queste condizioni, qualsiasi sollecitazione al sistema può rimettere in sospensione le particelle fini, generando incrementi di torbidità. La situazione è aggravata dall’asportazione delle ghiaie dal letto fluviale, operata in passato, che ha trasformato il substrato originario in un substrato prevalentemente limoso e facilmente movibile.

 

In questo tratto, comunque, vi sono elementi di difficile individuazione che incidono sulle caratteristiche chimico-fisiche delle acque fluviali: oltre alle torbidità elevate, abbiamo anche una traslazione verso le ore notturne dei massimi nelle oscillazioni giornaliere di ossigeno disciolto e di pH. Nel campo gara di pesca sportiva, contrariamente ad altri tratti fluviali, i valori massimi di ossigeno disciolto si verificano nel pieno delle ore notturne. Il fenomeno risulta ancora più strano se si considera che questa traslazione non è permanente, ma si attua gradualmente nel periodo primaverile-estivo. Non è facile trovare una spiegazione a questa serie di fenomeni; probabilmente, vi sono una serie di concause che producono, come effetto, l’alterazione dei parametri chimico-fisici delle acque, legate sia alle condizioni locali del fiume (regime idraulico modificato, assenza di fascia riparia, diminuzione della capacità autodepurativa, inerzia termica maggiore, ecc.), sia alle attività esercitate in esso (pesca sportiva).

 

Queste considerazioni vengono confermate dai dati acquisiti nel 2016 dalla stazione di monitoraggio in continuo che si trova proprio dentro il campo di gara.  I dati escludono la presenza di ione ammonio in concentrazioni elevate (lo ione ammonio è un inquinante legato alla presenza di reflui “freschi” di natura civile/zootecnica, di rilascio recente); contestualmente, possiamo confermare il buono stato di ossigenazione delle acque, indispensabile per la vita della fauna ittica.

 

17 agosto 2016