Comunicazione e informazione Snpa: due appuntamenti in Umbria

Il 17 e 18 maggio la Rete comunicazione e informazione Snpa sarà in Umbria per due occasioni di incontro e approfondimento promossi da Arpa Umbria in collaborazione con la Rete.

 

   

Il primo appuntamento si terrà giovedì 17 maggio (h.15.00-18.00), presso il Centro Arpa Umbria ‘Cambiamento Climatico e Biodiversità lacustre’, isola Polvese, lago Trasimeno. Sarà un confronto interagenziale su “Comunicazione e informazione ambientale del Snpa“, riservato agli addetti ai lavori. (modulo di iscrizione)

Chi si occupa di comunicazione e informazione in strutture dedicate del Sistema nazionale di protezione ambientale (Snpa) avrà l’opportunità di confrontarsi con i vertici Snpa: saranno presenti Stefano Laporta, presidente Ispra e Snpa, e Luca Marchesi, direttore generale Arpa Fvg e vicepresidente Snpa.

 

Durante l’incontro sono vari i temi da discutere:

  • quale piano di comunicazione per il Snpa nel prossimo triennio
  • quale organizzazione della comunicazione e dell’informazione nel Sistema e nelle sue componenti, anche alla luce delle novità introdotte dai recenti contratti nazionali (in proposito vedi i risultati della rilevazione fatta su composizione, compiti e inquadramento del personale addetto nel SNPA
  • quale percorso verso la Conferenza nazionale del Snpa prevista per la primavera 2019.
 

Il giorno dopo, venerdì  18 maggio (h.9.00-13.00) a Perugia, Palazzo Cesaroni, Piazza Italia 2 si terrà l’iniziativa pubblica “Parlare d’ambiente nella transizione verso il nuovo modello di sviluppo”. Si tratta di un corso organizzato in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria (previsti i crediti formativi, occorre iscriversi sulla piattaforma Sigef ).

 

Interverranno:

  • Alessandro Bratti, direttore Ispra
  • Tullio Camiglieri, giornalista, vicepresidente Confindustria Umbria
  • Giorgio Zampetti, Legambiente
  • Fabio Mariottini, Arpa Umbria

 

Il contesto dei temi che saranno trattati nel seminario

Nel modello di sviluppo prevalente a seguito della rivoluzione industriale , il ruolo dell’ambiente è stato visti come supporto passivo alla crescita economica della società. Ad avvalorare questo paradigma c’era la convinzione che le risorse naturali fossero una fonte inesauribile di ricchezza e il territorio un luogo al servizio della produzione. Un modello che ha mostrato tutti i suoi limiti economici e ambientali, lasciando sull’ambiente tracce evidenti e ferite difficilmente risanabili.

Oltre a lasciare una grande quantità di aree dismesse, le trasformazioni e delocalizzazioni degli ultimi decenni sono diventate una potenziale minaccia per la salute umana e per l’integrità dell’ambiente, allo stesso tempo, possono divenire una straordinaria occasione per ripensare gli spazi urbani e ridefinire un modello di sviluppo territorialmente sostenibile.

In questo contesto sono cambiati anche i rapporti tra associazioni ambientaliste, istituzioni adibite al controllo del sistema produttivo, nella consapevolezza che oggi l’ambiente è diventato una opportunità per le imprese e l’innovazione ambientale una fonte di vantaggio competitivo.

Alla base di questo nuovo modello di sviluppo che sta ormai imponendosi in quasi tutti i paesi industrializzati, si trova la comunicazione che ha ormai raggiunta un’importanza strategica sia per il sistema produttivo, sia per ciò che riguarda il controllo del territorio e la crescita stessa dell’ambientalismo scientifico.