Trasporto di pollini di Ambrosia dal Centro Europa alle coste adriatiche italiane

I Servizi di informazione pollinica delle Agenzie regionali della riviera Adriatica centro-settentrionale hanno segnalato, a partire dalla fine di agosto 2016, alcuni picchi di concentrazione di pollini di Ambrosia artemisiifolia, che si sono registrati in rapida successione presso tutte le postazioni situate sul litorale e nelle pianure retrostanti ad esso.

Questa pianta è conosciuta per la sua capacità di infestare rapidamente i terreni incolti e di produrre grandi quantità di polline, altamente allergenico. Essa inizia la sua fioritura ad agosto per terminare ad ottobre. In Italia è presente in pianura padana, dove è arrivata probabilmente a causa della contaminazione di sementi e granaglie di importazione nei primi anni del secolo scorso. Pure lungo le regioni settentrionali del litorale adriatico è mediamente abbondante, mentre risulta scarsamente presente al centro-sud; per questo motivo l’improvviso incremento di pollini è risultato particolarmente evidente e ricondotto al trasporto a distanza da parte dei venti.

Il fenomeno registrato non è nuovo, essendosi già presentato in particolare anche nel settembre 2015.

Quest’anno il primo evento significativo è stato registrato a Cesena il 26/08/2016 (fig. 1), con una concentrazione di 122 pollini/m3 di Ambrosia e a Rimini con 90 pollini/m3. Successivamente, l’impennata dei livelli di pollini si è osservata più a sud, da Pescara a Pesaro il 27/08/2016, e a nord, da Padova a Pordenone il 29/08/2016, di nuovo a Sud in particolare nella stazione di Città di Castello (Umbria) in data 10/09/2016 registrando 73 pollini/m3.

 

Fig.1 Primo evento di Ambrosia



Questo fenomeno, si è ripetuto anche nella prima quindicina di settembre (vedi fig.2 e 3 elaborate da Università di Perugia), inquadrandosi  nella situazione di caldo e bel tempo che ha caratterizzato questa fine estate, con alta pressione dovuta all’anticiclone. I venti provenienti da nord-est hanno portato masse d’aria provenienti dalle pianure dell’est Europa, e con essa anche il particolato atmosferico. I servizi di elaborazione dei dati meteoreologici delle Agenzie coinvolte, confermano  l’afflusso di massa d’aria proveniente da Nord-Est che ha investito particolarmente la costiera romagnola.

Fig.2 Secondo evento di Ambrosia

 

Fig.3 Terzo evento di Ambrosia

 

 

Infatti è nota la presenza abbondante di Ambrosia artemisiifolia, nel bacino pannonico, tra Ungheria e Serbia, dove ha trovato in queste zone condizioni ideali per la sua diffusione.

Osservando l’andamento spazio-temporale, l’evento in questione ha avuto il suo inizio in Romagna il 26 agosto e ha proseguito a sud e a nord, mostrando il tipo di circolazione dei venti in senso orario (anticiclonico) della massa d’aria proveniente dalla Pannonia. In queste circostanze, la deposizione del particolato atmosferico si esaurisce sui primi rilievi nell’entroterra, come dimostrano i dati pollinici di Ambrosia, abbondanti sul litorale e in forte diminuzione all’interno. La durata dell’evento è di circa due tre giorni, quindi il fenomeno ritorna a livelli tipici della stagione.

 

Gli episodi, poi si sono replicati anche nelle settimane successive alla fine di agosto, eventi che hanno coinvolto più direttamente la nostra regione e meno quelle a Nord. Si sono rilevati pollini di Ambrosia in tutte le tre stazioni di monitoraggio dell’Umbria ma in particolare in quella di Città di Castello che riportiamo nel grafico (fig.4) come la più rappresentativa dell’Umbria nel caso studio.

  

E’ interessante notare che le masse d’aria che hanno trasportato a distanza i pollini di Ambrosia dalla regione danubiana serbo-ungherese, hanno portato con sé anche altro particolato leggero, che dalle analisi aerobiologiche risulta essere composto soprattutto da pollini di Xanthium (un’altra pianta della famiglia delle Composite), Parietaria, e spore fungine quali Cladosporium.

 

Fig.4 Il grafico sopra riportato mostra i picchi sincronizzati negli stessi periodi di tempo, ripetuti in tre settimane successive.

 

 

Le concentrazioni rilevate sono particolarmente abbondanti a Rimini, ma anche le stazioni adriatiche fino all’entroterra in particolare a Città di Castello e Firenze che hanno registrato gli eventi. Questo fenomeno di diffusione di Ambrosia artemiisifolia sembra essere una costante annuale, favorito da particolari condizioni meteorologiche.

 

Collaborazione dei centri di monitoraggio delle Agenzie Ambientali di ARPA FVG, ARPAV, ARPAE, ARPA Marche, ARPAT, Arpa Umbria e ARTA Abruzzo.