In seguito ad una specifica richiesta della Regione dell’Umbria, l’A.R.P.A. ha effettuato un’indagine finalizzata alla verifica dell’efficienza degli impianti di depurazione più significativi presenti nel territorio regionale, ripartiti tra i tre Ambiti Territoriali Ottimali (ATO). Gli obiettivi del progetto VEIDE (Verifica Efficienza degli Impianti di Depurazione) sono principalmente l’individuazione delle situazioni che necessitano di interventi strutturali e/o modifiche gestionali per migliorare la funzionalità degli impianti, la verifica della loro efficienza depurativa, nonché la produzione di informazioni utili per la pianificazione del futuro sistema depurativo della Regione Umbria. L’indagine è stata suddivisa in due fasi: durante la prima fase, iniziata a ottobre 2001 e portata a termine nel mese di gennaio 2002, sono stati esaminati complessivamente 26 impianti di depurazione, di cui 22 con potenzialità superiore ai 10.000 a.e. e 4 con potenzialità tra 2.000 e 10.000 a.e. ubicati in aree sensibili. Nella seconda fase dell’attività l’indagine è stata estesa agli impianti con potenzialità compresa tra i 2.000 e 10.000 a.e. ed è stata ripetuta per alcuni impianti con potenzialità superiore a 10.000 a.e che nella prima fase dell’attività hanno manifestato le maggiori carenze funzionali, al fine di confermare le valutazioni già effettuate. Nel corso della prima fase del progetto, l’A.R.P.A. aveva manifestato la necessità di svolgere le attività di monitoraggio in un arco temporale di almeno nove mesi, al fine di poter eseguire un numero significativo di campionamenti medi del refluo in ingresso nelle 24 ore e disporre così di una maggiore quantità di informazioni relative al carico inquinante in arrivo all’impianto. Tuttavia, la necessità espressa dalla Regione dell’Umbria e dagli A.T.O. di avere i risultati in tempi brevi, ha consentito di effettuare un unico campionamento completo per ogni impianto. Per quanto riguarda i depuratori controllati nella seconda fase del progetto, è stato possibile effettuare due campionamenti di refluo in ingresso per quasi tutti gli impianti con potenzialità compresa tra 2.000 e 10.000 a.e. I risultati della seconda fase del progetto confermano l’esistenza delle problematiche evidenziate nel precedente rapporto, ed in particolare, per gli impianti di minore dimensione, i problemi causati dalle eccessive portate provenienti dalle reti di adduzioni miste sono ancora più accentuati. Le quantità eccessive di acque meteoriche, di falda e di irrigazione, veicolate nelle fogne, e quindi verso gli impianti, debbono spesso essere by-passate in notevoli quantità direttamente nei corpi idrici recettori, provocando un inquinamento diffuso. L’eccessiva portata e la conseguente diluizione del carico in ingresso agli impianti provoca facilmente problemi di sedimentabilità a seguito del superamento della velocità ottimale di risalita del fango rispetto a quanto previsto in fase di progettazione. Tale fenomeno costringe i gestori ad intervenire con il dosaggio di coagulanti che, favorendo l’addensamento dei fanghi biologici, ne aumentano la capacità di sedimentazione. In tal modo gli effluenti in uscita dagli impianti rispettano generalmente i limiti fissati per lo scarico in acque pubbliche. Tra le più frequenti disfunzioni impiantistiche riscontrate è stato osservato un insufficiente funzionamento della fase di denitrificazione oltre a carenze nelle varie fasi di pretrattamento (grigliatura, dissabbiatura, disoleazione) e nella linea fanghi (ispessimento e digestione). La rilevanza dei problemi evidenziati, che saranno ampiamente illustrati nella relazione finale, rende ragione dei modesti risultati ottenuti nel risanamento dei corpi idrici superficiali anche dopo il lungo periodo di funzionamento degli impianti. La relazione parte dall’analisi del carico reale in ingresso agli impianti, continua con la verifica del corretto dimensionamento degli stessi in funzione del reale carico organico ed idraulico in ingresso e termina con la stima dei costi degli interventi di adeguamento proposti e le indicazioni gestionali. Il progetto è completato dalle schede tecniche di ogni singolo impianto.
IMPIANTI OGGETTO DEL CONTROLLO
L’elenco degli impianti esaminati, ripartiti tra i tre Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) in cui è stato diviso il territorio regionale, sono riportati nella tabella seguente.
Elenco degli impianti di depurazione ATO 1: Assisi - Bastia – Costano C. del Lago – Bonazzoli C. del Lago – Pineta C. di Castello – Canonica Cannara – Centro Deruta Gualdo Tadino–Fossato di Vico – Alogne Gubbio – Branca Gubbio – Raggio Gubbio – S. Erasmo Magione – Montesperello Magione – S. Arcangelo Marsciano – S. M. Poggiali Massa Martana – Sarrioli Passignano-Tuoro – Le Pedate Perugia – Mugnano Perugia – P. S. Giovanni Perugia – Pian della Genna Perugia – Ponte Rio Perugia – Pontevalleceppi Perugia – S. Martino in Campo Perugia – S. Orfeto Perugia – San Sisto Pietralunga – Madonna dei Rimedi S. Giustino – Selci Lama Sigillo Todi – Accorpamento Est Todi – Cascianella Todi – Impianti Sportivi Umbertide – Pian d’Assino
Elenco degli impianti di depurazione ATO 2: Terni - Maratta Bassa Orvieto – Orvieto Scalo Narni – Funaria Terni – Gabelletta Amelia – Paticchi
Elenco degli impianti di depurazione ATO 3: Foligno - Casone Spoleto – Camposalese Spello – Castellaccio Norcia – Serravalle Montefalco Bevagna – Capro Cascia Foligno – Colfiorito Nocera Umbra – Le Case Campello sul Clitunno Preci