Verifica dell'Efficienza degli Impianti di DEpurazione - 2001

Progetto V.E.I.DE. 2001

L’A.R.P.A. Umbria ha effettuato, nell’ultimo trimestre del 2001, un’indagine per la Regione dell’Umbria finalizzata a verificare l’efficienza degli impianti più significativi presenti nel territorio regionale, ripartiti tra i tre Ambiti Territoriali Ottimali (ATO). In riferimento a tale progetto, denominato VEIDE (Verifica Efficienza degli Impianti di Depurazione), sono stati esaminati complessivamente 26 impianti di depurazione: 22 con potenzialità superiore ai 10.000 a.e. e 4 con potenzialità tra 2.000 e 10.000 a.e. ubicati in aree sensibili. Il progetto era finalizzato ad individuare situazioni in cui si sarebbero potuti rendere necessari interventi strutturali per migliorarne l’ efficienza. Lo studio ha preso in considerazione le portate e la qualità del refluo trattato, nonché l’efficienza delle varie fasi di depurazione, al fine di verificare la rispondenza delle strutture alle previsioni progettuali.Allo stato attuale i problemi evidenziati sembrano generalmente legati alle eccessive portate delle reti di adduzioni miste. Le quantità eccessive di acque meteoriche, di falda e di irrigazione, veicolate nelle fogne, e quindi verso gli impianti, debbono essere by-passate in notevoli quantità direttamente nei corpi idrici recettori, provocando un inquinamento diffuso.L’eccessiva portata e la conseguente diluizione del carico in ingresso agli impianti provoca facilmente problemi di sedimentabilità a seguito del superamento della velocità ottimale di risalita del fango rispetto a quanto previsto in fase di progettazione. Tale fenomeno costringe i gestori ad intervenire con il dosaggio di coagulanti che, favorendo l’addensamento dei fanghi biologici, ne aumentano la capacità di sedimentazione. In tal modo gli effluenti in uscita dagli impianti rispettano generalmente i limiti fissati per lo scarico in acque pubbliche.Tra le più frequenti disfunzioni impiantistiche riscontrate è stato osservato un insufficiente funzionamento della fase di denitrificazione oltre a carenze nelle fasi di pretrattamento (grigliatura, dissabbiatura, disoleazione) e nella linea fanghi (ispessimento e digestione).La rilevanza dei problemi evidenziati, che saranno ampiamente illustrati nella relazione finale, rende ragione dei modesti risultati ottenuti nel risanamento dei corpi idrici superficiali anche dopo il lungo periodo di funzionamento degli impianti.

IMPIANTI OGGETTO DEL CONTROLLO

L’elenco degli impianti esaminati, ripartiti tra i tre Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) in cui è stato diviso il territorio regionale, sono riportati nelle tabelle seguenti.

ATO 1

Comune

Nome impianto

Potenzialità

Perugia Pian della Genna 90.000 a.e.
Perugia Ponte Rio 12.000 a.e.
Perugia Ponte S.Giovanni 30.000 a.e.
Perugia Ponte Valleceppi 30.000 a.e.
Perugia San Sisto 40.000 a.e.
Assisi-Bastia Costano 57.000 a.e.
Deruta Capoluogo 16.150 a.e.
Marsciano Santa Maria Poggiali 6.000 a.e.
Gubbio S.Erasmo 15.000 a.e.
Gubbio Raggio 7.500 a.e.
Fossato-Gualdo Fossato di Vico 16.560 a.e.
Città di Castello Canonica 40.000 a.e.
San Giustino Selci Lama 15.000 a.e.
Umbertide Pian d’Assino 20.000 a.e.
Magione Montesperello 13.200 a.e.
Passignano Le pedate 12.000 a.e.
Castiglione del Lago Pineta 4.000 a.e.
Corciano* Taverne 20.000 a.e.

 

*Per quanto riguarda l’impianto di Corciano, il mancato completamento dell’allaccio delle fognature e l’impossibilità di stimare il carico in ingresso, non hanno consentito di esprimere un giudizio sulla funzionalità dell’impianto stesso.

ATO 2

Comune

Nome Impianto

Potenzialità

Amelia Paticchi 8.500 a.e.
Orvieto Centrale 20.000 a.e.
Terni Gabelletta 15.000 a.e.
Terni Maratta Bassa 150.000 a.e.

 

ATO 3

Comune

Nome Impianto

Potenzialità

Foligno Casone 60.000 a.e.
Norcia Serravalle 12.000 a.e.
Spello Castellaccio 14.000 a.e.
Spoleto Camposalese 28.000 a.e.