Produzione
In Umbria nel 2016 sono state prodotte 471,5 mila tonnellate di rifiuti urbani, quantitativo in lieve aumento rispetto all’anno precedente.
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Produzione
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Produzione di rifiuti urbani anno 2016
La produzione di rifiuti urbani in Umbria nel 2016 è stata 471,5 mila t, in lievissimo aumento rispetto all’anno precedente. Il dato 2016 interrompe il trend di decrescita pressoché costante che aveva caratterizzato il precedente quinquennio.
Espressa in pro capite**, la produzione media regionale è 496 kg/ab (+3 kg/ab rispetto al 2015). A scala di ambito la produzione pro capite minore è quella di ATI 4 (-17 kg/ab rispetto al 2015). In aumento rispetto al 2015 la produzione pro capite media di ATI 2 (+14 kg/ab) e di ATI 3 (+9 kg/ab). Quest’ultimo si conferma come l’ambito territoriale con la maggiore produzione pro capite, superiore alla media regionale di 47 kg/ab.
Il rifiuto urbano umbro pro capite si compone di 286 kg/ab di rifiuti della raccolta differenziata e 210 kg/ab di rifiuti non differenziati.
ATI 2 e ATI 4 presentano raccolte differenziate pro capite superiori alla media regionale (rispettivamente 310 kg/ab e 270 kg/ab) e quantitativi pro capite di rifiuti non differenziati minori della media regionale (rispettivamente 183 kg/ab e 200 kg/ab). Molto elevato il quantitativo pro capite di rifiuti non differenziati di ATI 3 (274 kg/ab).
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Anno 2016
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Confronto anno 2015
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Popolazione totale*
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RU Rifiuto Urbano (t)
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RU
pro capite** (kg/ab)
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RD Raccolta Differenziata (t)
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RND Rifiuto Urbano escluso da RD (t)
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RU Rifiuto Urbano (t)
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Variazione % RU
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ATI 1
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136.926
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67.666
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494
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35.939
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31.728
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68.580
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-1,3%
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ATI 2
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411.749
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202.717
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492
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127.532
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75.185
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197.082
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2,9%
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ATI 3
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166.620
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90.476
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543
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44.902
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45.574
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89.755
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0,8%
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ATI 4
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235.036
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110.606
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471
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63.535
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47.071
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115.401
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-4,2%
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Regione
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950.332
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471.465
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496
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271.908
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199.557
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470.818
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0,1%
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* Popolazione totale, ossia quella che complessivamente contribuisce a produrre rifiuti nell’arco dell’anno: viene calcolata sommando i dati relativi alla popolazione residente, ai turisti “stabili” e “occasionali”, agli studenti presenti, e alla popolazione “occasionale”,
**Per il calcolo dei Rifiuti pro capite è stata utilizzata come popolazione di riferimento la popolazione totale
Dati a scala comunale: ATI 1
La produzione di RU media di ATI 1 è pari a 494 kg/ab, appena inferiore al valore medio regionale. Gran parte dei comuni di ATI 1 presentano produzioni pro capite comprese tra 400 e 500 kg/ab. Superano 500 kg/ab tre comuni, tutti con popolazione superiore a 10 mila abitanti: Città di Castello (535 kg/ab), Umbertide e San Giustino.
Il quantitativo di rifiuti non differenziati pro capite medio di ambito è 232 kg/ab, superiore alla media regionale di 22 kg/ab. I comuni di Umbertide e Lisciano Niccone (in cui il gestore della raccolta è GESENU) hanno rifiuti non differenziati pro capite inferiori a 150 kg/ab mentre sette comuni superano 250 kg/ab, tra questi Città di Castello e San Giustino.
Rispetto all’anno precedente si evidenziano dinamiche modeste e diverse da comune a comune. Gli incrementi delle raccolte differenziate più significativi sono nella maggior parte dei casi associate a incrementi di rifiuti totali. Tra i comuni principali (popolazione superiore a 10 mila abitanti) hanno questo comportamento Umbertide e Gubbio. Il primo (gestore GESENU) aumenta la raccolta differenziata di 29 kg/ab e la produzione di rifiuti complessivi di 19 kg/ab, il secondo (gestore TEKNOSERVICE) aumenta la raccolta differenziata di 25 kg/ab e la produzione di rifiuti complessivi di 12 kg/ab. Città di Castello e Gualdo Tadino invece presentano incrementi della raccolta differenziata associati a modeste riduzioni del rifiuto urbano. Un comportamento anomalo è quello di San Giustino in cui si osserva una riduzione di RU di ben 78 kg/ab somma di una riduzione della raccolta differenziata di 57 kg/ab e del rifiuto non differenziato di 21 kg/ab: l’analisi dei dati di dettaglio mostra come tale comportamento sia fortemente legato alla riduzione della raccolta del rifiuto verde per 71 kg/ab.
I simboli rappresentano i comuni la cui posizione nel grafico è determinata dai valori di RU e di RD pro capite: dati 2016 simboli in colore, dati 2015 simboli in chiaro
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Dati a scala comunale: ATI 2
La produzione di RU media di ATI 2 è pari a 492 kg/ab, poco inferiore al valore medio regionale. Gran parte dei comuni di ATI 2 presentano produzioni pro capite comprese tra 400 e 500 kg/ab. Superano, ma di poco, i 500 kg/ab sei comuni, di cui 5 con popolazione superiore a 10 mila abitanti: Perugia (501 kg/ab), Assisi, Castiglion del Lago, Corciano e Marsciano. Due piccoli comuni hanno produzione pro capite inferiore a 400 kg/ab.
Il quantitativo di rifiuti non differenziati pro capite medio di ambito è 183 kg/ab, inferiore alla media regionale di 27 kg/ab. Tutti i comuni hanno produzioni pro capite inferiori a 250 kg/ab e 12 comuni inferiore a 150 kg/ab: 3 comuni (tra cui Todi) con gestore GESENU, 7 comuni (tra cui Marsciano) con gestore SIA e due piccoli comuni con gestore TSA.
Rispetto all’anno precedente, per questo ambito, si evidenziano incrementi di rifiuti della raccolta differenziata più significativi rispetto a quanto osservato per ATI 1 ma quasi sempre associati a incrementi di rifiuti urbani totali anch’essi talvolta significativi. Gli incrementi di RU maggiori sono presentati da alcuni comuni in cui il gestore della raccolta è SIA e dai due comuni con gestore della raccolta ECOCAVE: + 43 kg/ab di RU per il comune di Marsciano (che aumenta i rifiuti della raccolta differenziata di 61 kg/ab) e +34 kg/ab per il comune di Assisi (che incrementa i rifiuti della raccolta differenziata di 62 kg/ab). Incrementi più contenuti sia del RU sia dei rifiuti della raccolta differenziata si osservano per i comuni a gestione TSA e GESENU: Perugia aumenta la produzione di RU di 8 kg/ab e i rifiuti della raccolta differenziata di 19 kg/ab.
I simboli rappresentano i comuni la cui posizione nel grafico è determinata dai valori di RU e di RD pro capite: dati 2016 simboli in colore, dati 2015 simboli in chiaro
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Dati a scala comunale: ATI 3
La produzione di RU media di ATI 3 è pari a 543 kg/ab, valore superiore al dato medio regionale di 47 kg/ab. Superano 500 kg/ab dieci comuni, tra questi quattro hanno produzioni pro capite superiore a 600 kg/ab: Campello sul Clitunno (696 kg/ab, valore più alto dell’intera regione), Castel Ritaldi, Spello e Trevi. La produzione di rifiuti di Foligno e Spoleto, i due comuni con popolazione superiore a 10 mila abitanti, è rispettivamente 563 kg/ab e 556 kg/ab. Presentano produzione di RU inferiori a 400 kg/ab solo i due comuni in cui il gestore della raccolta è SIA: Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo.
Il quantitativo di rifiuti non differenziati pro capite medio di ambito è 274 kg/ab, superiore alla media regionale di 64 kg/ab. I due comuni a gestione SIA hanno rifiuti non differenziati pro capite inferiori a 150 kg/ab mentre 18 dei 20 comuni a gestione VUS superano 250 kg/ab, tra questi Spoleto.
Il confronto con i dati del 2015 permette di evidenziare dinamiche molto diverse. I due comuni a gestione SIA aumentano la raccolta differenziata e la produzione di rifiuti totali. Per i comuni a gestione VUS le dinamiche sono varie. Tralasciando i piccoli comuni (ovvero con popolazione inferiore a 2 mila abitanti) si evidenzia un gruppo di comuni che mostrano incrementi significativi dei rifiuti della raccolta differenziata accompagnati da incrementi dei rifiuti totali anch’essi significativi: tra questi i comuni di maggiori dimensioni, Foligno e Spoleto, ma anche Trevi, Norcia, Castel Ritaldi e Campello sul Clitunno. Solo 3 comuni associano all’incremento della raccolta differenziata una riduzione del rifiuto non differenziato più importante con conseguente riduzione della produzione complessiva: Bevagna, Montefalco e Spello.
I simboli rappresentano i comuni la cui posizione nel grafico è determinata dai valori di RU e di RD pro capite: dati 2016 simboli in colore, dati 2015 simboli in chiaro
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Dati a scala comunale: ATI 4
La produzione di RU media di ATI 4 è pari a 471 kg/ab, inferiore al valore medio regionale di 25 kg/ab. Gran parte dei comuni di ATI 4 presentano produzioni pro capite inferiori a 400 kg/ab e solo il comune di Terni supera 500 kg/ab (541 kg/ab).
Il quantitativo di rifiuti non differenziati pro capite medio di ambito è 200 kg/ab, inferiore alla media regionale di 10 kg/ab e in diminuzione rispetto all’anno precedente di 89 kg/ab. Scendendo a scala comunale, solo il comune di Terni presenta produzione di rifiuti non differenziati superiore a 250 kg/ab (279 kg/ab). Tra gli altri comuni, 28 presentano produzioni pro capite inferiori a 150 kg/ab (tra questi, 3 comuni inferiore a 75 kg/ab) mentre i comuni di Fabro, Ficulle e Orvieto superano di poco questa soglia.
Il confronto a scala comunale con i dati del 2015 mostra come la dinamica generale sia quella di un forte incremento dei rifiuti della raccolta differenziata associato a un crollo dei rifiuti non differenziati e alla riduzione del rifiuto urbano. Tale dinamica è mostrata da 25 comuni dell’ambito per i quali le variazioni dei tre indicatori (produzione RU totale, rifiuti della raccolta differenziata e rifiuti non differenziati) sono nella maggior parte dei casi superiori a 100 kg/ab. Rispetto a questa dinamica prevalente le eccezioni principali sono date dal comune di Terni per il quale i tre indicatori subiscono variazioni molto più deboli e il rifiuto urbano totale aumenta di 14 kg/ab, e dai comuni di Montecastrilli e Montecchio per i quali il forte incremento della raccolta differenziata non è accompagnato da un significativo decremento dei rifiuti non differenziati con conseguente aumento della produzione totale di rifiuti urbani.
I simboli rappresentano i comuni la cui posizione nel grafico è determinata dai valori di RU e di RD pro capite: dati 2016 simboli in colore, dati 2015 simboli in chiaro
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ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE PRO CAPITE DEI RIFIUTI URBANI IN UMBRIA PERIODO 2009 – 2016
Al fine di analizzare l’andamento della produzione di rifiuti urbani, vengono presi in considerazione i dati relativi al periodo 2009-2016.
Per evidenziare le dinamiche in Umbria e nei suoi ambiti territoriali rispetto all’obiettivo di riduzione della produzione di rifiuti viene mostrato l’andamento negli ultimi anni dei valori pro capite della produzione di rifiuti totale (RU), di quella dei rifiuti della raccolta differenziata (RD) e di quella dei rifiuti non compresi nella raccolta differenziata (RND). L’utilizzo dei valori “pro capite” come indicatori permette di analizzare l’andamento dei rifiuti nel tempo in modo indipendente da quello della popolazione e di mettere a confronto realtà caratterizzate da popolosità molto diversa.
Nei primi due anni del periodo di osservazione l’Umbria presenta il valore di produzione pro capite poco inferiore a 570 kg/ab. A partire dal 2011 inizia un significativo trend di decrescita che ha portato nel 2015 a una riduzione della produzione di rifiuto pro capite pari complessivamente a 52 kg/ab. Il calo più significativo si osserva nel 2011 (-39 kg/ab). Nel biennio successivo la produzione pro capite di rifiuti diminuisce ulteriormente, di 10 kg/ab nel 2012 e di 20 kg/ab nel 2013. Più modesto il decremento registrato nel 2014 (-7 kg/ab) e di nuovo significativo nel 2015 (- 15 kg/ab). Nel 2016 si osserva un’inversione del trend con un aumento di 3 kg/ab.
Se andiamo a vedere i dati di dettaglio, fino al 2014 si osserva un trend continuo di crescita della RD pro capite accompagnato da un trend continuo di decrescita del rifiuto RND: l’andamento della produzione totale è determinato dall’entità delle variazioni annuali dei due indicatori. In particolare la forte riduzione osservata nel 2011 è dovuta al decremento del rifiuto RND di 54 kg/ab solo in parte compensato dall’incremento della RD che è stato comunque significativo. Nel biennio 2012-2013 il rifiuto RND continua a mostrare notevoli riduzioni (-38 kg/ab e -34 kg/ab) mentre la RD aumenta di 28 kg/ab nel 2012 e di 14 kg/ab nel 2013. Nel 2014 l’andamento è lo stesso ma l’entità delle variazioni sono più modeste. Nel 2015 ambedue gli indicatori segnano una decrescita. Nel 2016 si osserva un forte incremento della RD (+36 kg/ab) accompagnato da un decremento di entità poco inferiore del rifiuto RND e questo determina il lieve incremento di produzione del rifiuto totale.
I dati a scala di ambito mostrano come nel triennio 2011-2013 si sia verificato in tutto il territorio regionale una dinamica caratterizzata da calo della produzione RU dovuto al calo dei rifiuti RND accompagnato da incrementi della RD di minore intensità. L’entità delle variazioni sono molto diverse nel territorio: più forti in ATI 2, intermedie in ATI 1 e ATI 3 e molto più modeste in ATI 4.
Nel biennio 2014-2015 si è avuta ovunque un’attenuazione delle dinamiche e in alcuni casi un’inversione dei trend. In particolare in ATI 1 si osserva un incremento di RU per ambedue gli anni, in ATI 3 l’incremento avviene solo nel 2014, in ATI 2 invece si osserva nel 2015 un decremento dei rifiuti della RD.
Nel 2016 in tutti e quattro gli ambiti si osservano di nuovo la RD torna ad aumentare e i RND a diminuire. L’entità delle variazioni è notevole in ATI 4 dove si osserva un incremento della RD pari a 72 kg/ab e un decremento della RND di 89 kg/ab, e molto più modeste negli altri ambiti.
Percentuale raccolta differenziata
Nel 2016 la percentuale di raccolta differenziata in Umbria raggiunge quasi il 58%, con un incremento di 7 punti percentuali rispetto agli anni precedenti.
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Percentuale raccolta differenziata
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Percentuale di raccolta differenziata anno 2016
Nel 2016 la percentuale di raccolta differenziata in Umbria raggiunge 57,7% con un incremento di 7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Aumentano le percentuali di raccolta differenziata di tutti e quattro gli ambiti ma con entità molto diverse: le percentuali di raccolta differenziata di ATI 1, ATI 2 e ATI 3 mostrano incrementi compresi tra 3 e 5 punti percentuali mentre la percentuale di ATI 4 aumenta di 16,7 punti percentuali portandosi da 41% del 2015 (risultato peggiore a scala di ambito) a 57,4% nel 2016. ATI 2 si conferma come l’ambito con percentuale di raccolta differenziata più alta (62,9%).
Nonostante gli incrementi, tutti i dati a scala di ambito territoriale rimangono al di sotto dell’obiettivo del 65%.
Dati a scala comunale: ATI 1
La percentuale di raccolta differenziata di ATI 1 nel 2016 raggiunge 53,1% con un incremento di 2,6 punti percentuali.
Si confermano al di sopra della soglia obiettivo del 65% i due comuni in cui il gestore della raccolta è GESENU: Umbertide (72,2%) e Lisciano Niccone (71%). Altri cinque comuni hanno percentuali superiori a 50%, tra questi Gualdo Tadino (60%) e Città di Castello (50,7%). Due comuni di piccole dimensioni (Scheggia e S.Maria Tiberina) hanno ancora percentuale di raccolta differenziata inferiore al 30%.
Anche i dati a scala comunale evidenziano variazioni poco significative rispetto al 2015: la percentuale di RD di 10 comuni aumenta di qualche punto (2-5%), quella di 4 comuni diminuisce di qualche punto (0,5-4%). Tutti i comuni con popolazione superiore a 10 mila abitanti presentano incrementi rispetto all’anno precedente di qualche punto percentuale con l’eccezione di San Giustino per il quale si osserva un decremento di quasi 4 punti percentuali, legato come detto al paragrafo precedente alla drastica riduzione della raccolta del verde.
Dati a scala comunale: ATI 2
La percentuale di raccolta differenziata di ATI 2 nel 2016 raggiunge 62,9% con un incremento di 3,8 punti percentuali rispetto al 2015.
Superano la soglia obiettivo del 65% quattordici comuni: 4 comuni in cui il gestore della raccolta è GESENU, tra questi Bastia Umbra (68,8%) e Todi (73,4%), tutti gli 8 comuni con gestore SIA, compreso Marsciano (70,5%), e due piccoli comuni con gestore TSA.
I restanti comuni hanno tutti percentuali superiori a 50%, tra questi: Perugia (62,2%; gestore GESENU), Assisi (60,7%; gestore ECOCAVE), Castiglion del Lago (58,1%; gestore TSA), Corciano (56,6%; gestore TSA) e Magione (52,9%; gestore TSA).
I dati a scala comunale evidenziano come tutti comuni con l’eccezione di Corciano hanno aumentato la propria percentuale di raccolta differenziata rispetto al 2015. Nella maggior parte dei casi l’incremento è di pochi punti percentuali (1-5%), gli incrementi maggiori, circa il 9%, sono presentati dai comuni di Assisi e Cannara.
Dati a scala comunale: ATI 3
La percentuale di raccolta differenziata di ATI 3 nel 2016, nonostante un incremento di 4,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente, si ferma subito sotto la soglia del 50% (49,6%).
Solo il comune di Trevi presenta percentuale di raccolta differenziata superiore alla soglia obiettivo del 65%. Ulteriori 4 comuni hanno percentuali superiori a 50%: i due comuni in cui il gestore della raccolta è SIA e due comuni in cui il gestore è VUS, tra questi Foligno (61,1%). Nove comuni hanno ancora percentuali di raccolta differenziata inferiore al 30%: gran parte dei comuni della Valnerina e Nocera umbra.
Il confronto con i dati 2015 evidenzia che 15 comuni dell’ambito hanno aumentato la propria percentuale di raccolta differenziata rispetto al 2015, i maggiori incrementi sono dell’ordine di 6-7 punti percentuali. Il comune di Foligno ha aumentato la sua percentuale di raccolta differenziata di 6 punti percentuali mentre Spoleto del 4,1%.
Dati a scala comunale: ATI 4
La percentuale di raccolta differenziata di ATI 4 nel 2016 raggiunge 57,4% con un incremento di 16,7 punti percentuali.
Superano la soglia obiettivo del 65% ventisette comuni: 6 comuni in cui il gestore della raccolta è ASM, tra questi Narni (65,4%) e 20 comuni con gestore COSPTECNOSERVICE, tra questi Amelia (73,1%) e Orvieto (66,6%). Dieci comuni hanno già superato la soglia del 72,3% posto dalla norma regionale per l’anno 2018.
I restanti comuni hanno tutti percentuali superiori a 50%, con l’unica eccezione di Terni che si ferma a 48,4%, il dato di Terni condiziona negativamente il risultato a scala di ambito.
Il confronto con i dati 2015 evidenzia come tutti i comuni hanno aumentato la propria percentuale di raccolta differenziata rispetto al 2015. Nella maggior parte dei casi l’incremento è molto forte, superiore a 20 punti percentuali fino ad un massimo del 61%. Tra i comuni con incrementi più bassi c’è Terni (+8%).
Composizione della raccolta differenziata
La raccolta differenziata del 2016 è costituita da poco quasi 272 mila tonnellate di rifiuti ed è costituita per il 44% dalle frazioni umide e per i6 46% circa dalle principali frazioni secche (carta, vetro, plastica legno e metalli)
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Composizione della raccolta differenziata
Composizione della raccolta differenziata
La raccolta differenziata del 2016 è costituita da quasi di 272 mila tonnellate di rifiuti e ha la seguente composizione merceologica:
- il 44% è costituito dalle frazioni umide, la percentuale sale a 48% in ATI 1 e scende a 37% in ATI 4.
- il 46% è costituito dalle principali frazioni secche (che vengono considerate anche nel calcolo dell’indice di riciclo):
- frazione cellulosica (Carta e Cartone), il 21% della raccolta differenziata totale, percentuale che sale in ATI 3 (25%) e ATI 4 (24%);
- vetro, il 10% della raccolta differenziata totale;
- plastica, l’8% della raccolta differenziata totale, percentuale che sale a 11% in ATI 4;
- legno, il 4% della raccolta differenziata totale;
- metallo, il 2% della raccolta differenziata totale;
- l’8% è costituito da inerti, percentuale che sale al 10% in ATI 2;
- il 2% è costituito da RAEE.
Trascurabile in peso le raccolte selettive di rifiuti pericolosi e non pericolosi, raccolte importanti sotto il profilo ambientale.
Dai dati degli ultimi anni si può osservare come la frazione organica segua un continuo trend crescente con la sola eccezione del dato 2015, il cui effetto viene annullato dall’incremento del 2016, la frazione cellulosica (carta e cartone) mostra varie oscillazioni con un incremento nel 2016, la plastica mostra un trend complessivamente crescente con un incremento più significativo proprio nel 2016, il legno mostra un generale trend decrescente nonostante l‘incremento dell’ultimo anno, gli inerti aumentano progressivamente con un incremento più forte nell’ultimo anno.
A scala di ambito si osserva:
- in ATI 1 un debole incremento della plastica e un incremento più deciso degli inerti ma una riduzione della frazione organica negli ultimi due anni,
- in ATI 2 l’incremento della frazione organica che comunque si attesta al di sotto del valore pro capite che aveva nel 2014, un debole incremento di plastica e legno ma una riduzione di carta e vetro e un fortissimo incremento degli inerti,
- in ATI 3 incremento significativo della frazione organica e incrementi di tutte le principali frazioni secche,
- in ATI 4, forte incremento della frazione organica e incrementi significativi di tutte le principali frazioni secche ad eccezione del legno.
Frazione organica
Nel 2016 la frazione organica complessiva è pari a 118.432 tonnellate (125 kg/ab) di cui 84.637 tonnellate di organico della raccolta differenziata (89 kg/ab), 12.005 tonnellate di organico stimato in base al numero di composter (13 kg/ab) e 21.790 tonnellate di verde (23 kg/ab).
Il quantitativo pro capite aumenta di 15 kg/ab (quasi 14 mila tonnellate) rispetto all’anno precedente, ad aumentare è essenzialmente l’organico della raccolta differenziata (+12 mila tonnellate). Tale incremento segue il calo di 5 kg/ab osservato nel 2015. I dati a scala di ambito mostrano come l’incremento sia dovuto principalmente a ATI 4 (+8 mila tonnellate; +35 kg/ab) nel cui territorio durante l’anno si è diffusa in modo capillare la raccolta dell’organico precedentemente poco presente, in ATI 2 (+3.300 tonnellate; +8 kg/ab) dove l’incremento riporta il dato pro capite poco al di sopra del valore del 2014, e in ATI 3 (+2.900 tonnellate; +18 kg/ab) a causa, come in ATI 4, della estensione del servizio di raccolta dell’organico. In ATI 1 si osserva un leggero decremento indotto dalla diminuzione del verde.
Frazione cellulosica (carta e cartone)
Nel 2016 sono state raccolte 57 mila tonnellate (60 kg/ab) di rifiuti cellulosici (carta e cartone). Rispetto all’anno precedente si osserva un aumento del rifiuto “CER 200101 carta e cartone” e una modesta riduzione del rifiuto “CER 150101 imballaggi in carta e cartone”. L’incremento del rifiuto CER 200101 è dovuto essenzialmente a ATI 4 (+2.154 t) dove nel 2016 la raccolta di questo rifiuto raggiunge 48 kg/ab cui si aggiungono 16 kg/ab di imballaggi in carta. La riduzione del rifiuto CER 150101 è invece conseguenza del decremento della raccolta di imballaggi in carta in ATI 2 (-1.372 tonnellate) e in misura molto minore in ATI 3 (-174 tonnellate), in quest’ultimo il valore pro capite degli imballaggi rimane molto elevato, pari a 35 kg/ab.
Inerti
Contribuiscono a determinare il quantitativo di inerti inseriti nel rifiuto urbano due componenti principali: la prima è costituita da alcune tipologie di rifiuti inerti derivanti da piccoli lavori di manutenzione effettuati in proprio dal cittadino e raccolti attraverso isole ecologiche, computabili fino a un massimo di 15 kg/ab, e la seconda dai rifiuti inerti derivanti dal recupero dei residui della pulizia stradale. A queste componenti si aggiungono gli inerti abbandonati sul territorio e raccolti dal gestore della raccolta, il quantitativo è poco significativo a scala regionale e nei grafici viene considerato unitamente agli inerti provenienti da isola ecologica.
Nel 2016 si osserva un fortissimo incremento dei quantitativi di inerti ascrivibili alla seconda componente conseguenza del fatto che in questo anno gran parte dei residui della pulizia stradale raccolti anche in ATI 2 e ATI 1 sono stati avviati a processi di recupero. Particolarmente importante l’effetto della modifica dei flussi di gestione in ATI 2, ambito nel quale viene raccolto il 62% dei residui della pulizia stradale della regione.